Piazza dei Navigatori. Un po’ di storia

Nel 1996, a seguito ad una delibera di iniziativa popolare, tutte le aree pubbliche e private a margine della via Cristoforo Colombo vengono vincolate a verde pubblico per garantire adeguati standard urbanistici.

Con gli stessi provvedimenti, però, la destinazione urbanistica delle aree di proprietà della società Federici e Igliori in piazza dei Navigatori, per un totale di 45.000 mq viene modificata da M3 (Servizi pubblici locali) a M2 (servizi generali e locali di proprietà privata) e sulla stessa area viene concessa, in deroga al PRG, la possibilità di realizzare una cubatura di 150.000 metri cubi, contro i 90.000 che sarebbero consentiti secondo le norme tecniche.

bidè
l’albergo in via Giustiniano

Nello stesso tempo anche un area di 17.000 mq tra via Costantino e via Giustiniano viene trasformata da servizi pubblici a servizi privati (da M3 a M2), con la possibilità di realizzare una cubatura di 34.000 mc, “per consentire la ricollocazione di parte della cubatura assentita con sentenza del Consiglio di stato alla Confcommercio sull’area di fronte alla (ex)fiera di Roma”. La Confcommercio infatti aveva ottenuto una sentenza favorevole contro il diniego di una licenza di costruzione ed il Comune doveva adempiere alla sentenza.

 

Piazza dei Navigatori
il palazzo ad uffici di p. Navigatori

Nell’insieme un gran bel regalo ai proprietari delle aree, che è però valido, recita la delibera 258/1996, “solo nel caso di conclusione di un accordo di programma che definisca tutti gli elementi relativi alla sistemazione complessiva dell’area e dell’interramento della Colombo e la soluzione del contenzioso”.

Si prevedeva infatti la “razionalizzazione dell’impianto urbanistico-edilizio di piazza dei Navigatori con la realizzazione di  un complesso edilizio pubblico-privato che dovrà avere le caratteristiche di centro aggregativo per i quartieri limitrofi”. Quanto ciò che è stato realizzato sia lontano anni luce da questa previsione  può essere compreso solo da chi vive nel quartiere.

Nello stesso tempo e nell’ambito dell’accordo di programma doveva essere risolto il contenzioso con Federici e Iginori che pretendevano di usucapire alcuni terreni comunali.

L’accordo di programma è stato sottoscritto il 6 settembre 2002. Le opere di urbanizzazione previste erano:

– un sottopasso della via Cristoforo Colombo in corrispondenza di via Giustiniano

un asilo nido in piazza dei Navigatori

– la riqualificazione dell’impianto bocciofilo esistente;

– un’area di verde pubblico attrezzato in particolare per il tempo libero dell’infanzia

– l’interramento della Via C. Colombo nel tratto compreso dalla Fiera di Roma a Via Padre Semeria

– la destinazione degli spazi commerciali previsti all’insediamento prevalentemente se non esclusivamente di attività di vicinato (inferiori ai 250 mq.) dando in ogni caso priorità agli operatori già presenti nel Municipio Roma XI

E’ seguita la convenzione urbanistica nel 2004 con la quale il comune: confermava il cambiamento di destinazione d’uso da M3 a M2; confermava un indice di edificabilità superiore a quello previsto dal PRG, riconosceva l’usucapione su un’area di 29.000 mq cedendola di fatto gratuitamente, vendeva direttamente (senza gara) a prezzi scontati alcuni terreni comunali presenti nell’area.

A fronte di questo la proprietà (nel frattempo diventata della società Acqua Marcia di Bellavista Caltagirone e del costruttore Mezzaroma) doveva realizzare opere di urbanizzazione primaria per un totale di 9 milioni di euro (rete stradale, idrica, fognaria, elettrica) e opere di urbanizzazione secondaria (sottopasso Colombo, asilo nido, verde pubblico) per un valore di 3.6 milioni di euro.

Inoltre avrebbe dovuto versare il contributo per gli oneri concessori per 5.5 milioni di euro, il corrispettivo per la acquisizione dei terreni di proprietà comunale per 7 milioni di euro e rilasciare una fideiussione a garanzie della realizzazione delle opere per 21.4 milioni di euro.

Nulla di tutto questo è stato fatto. Ed ora si prepara il condono.

 

Vai a: Due pesi e due misure. A piazza navigatori si rischia un nuovo condono

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