Note sulla cosiddetta partecipazione in VIII Municipio

Si è svolto il 5 settembre un incontro pubblico convocato dall’amministrazione capitolina in merito al cosiddetto processo partecipativo sulla destinazione degli oneri di urbanizzazione derivanti dal rinnovo della convenzione urbanistica di Piazza dei Navigatori.

Avrebbe dovuto trattarsi del cosiddetto incontro con gli stake-holders, i comitati e le associazioni, soggetti che operano per il bene comune nel territorio del Municipio da anni e che erano stati esclusi dal focus group formato a sorteggio. Un’occasione perduta. Partecipazione limitata dalla assenza di pubblicità e dalla assurda richiesta di pre-iscrizione. Mancanza di informazione preventiva sui progetti accolti e scartati. Poco tempo a disposizione per gli interventi. Mancanza di contraddittorio.

Non meraviglia, dato che la marginalizzazione della cittadinanza attiva è stata una delle caratteristiche della consultazione e che da tempo l’amministrazione romana, cominciando già con il sindaco Marino, tende a bypassare i corpi intermedi per stabilire una relazione diretta con la cittadinanza passiva.

Nell’incontro l’amministrazione ha presentato molto sommariamente le proposte avanzate dal Comune e dal Municipio, che si aggiungeranno a quelle dei cittadini e del focus group. Una delusione. La presentazione è stata sommaria e a tutt’oggi non sono state pubblicate le proposte delle amministrazioni, ma l’impressione complessiva è che sia stato tirato fuori dal cassetto un insieme sconnesso di vecchi progetti tanto per far numero, senza nessun riferimento al nuovo insediamento di P.zza Navigatori e ai problemi urbanistici che esso pone e senza una visione d’insieme, una logica, un disegno sul futuro del municipio.

Sono inoltre state illustrate sommariamente le motivazioni con cui alcune proposte avanzate dai cittadini sono state scartate e non verranno sottoposte al voto popolare che dovrebbe svolgersi dal 13 al 27 settembre. In alcuni casi sono motivazioni ovvie (non si possono finanziare interventi di manutenzione ordinaria con fondi per opere di urbanizzazione), in altri false (mancanza di dettaglio), in altri decisamente inaccettabili. Tra le motivazioni addotte c’è infatti il “mancato consenso dell’amministrazione”. Va da se che una consultazione popolare che escluda per principio l’eventualità che il risultato non sia condiviso dall’amministrazione è una partecipazione falsa.

Sono inoltre state ingiustificatamente cassate tutte le proposte che affrontano il principale problema posto dai nuovi insediamenti: l’impatto sul sistema della mobilità. L’amministrazione non sottoporrà quindi al voto popolare il corridoio della mobilità, le corsie preferenziali, il sottopasso Colombo, ed altre proposte di rafforzamento del trasporto pubblico. Gravissimo anche aver tagliato la richiesta di sistemazione e totale apertura al pubblico della tenuta di Tor Marancia. Le motivazioni sono fantasiose e nascondono la volontà del Comune di evitare progetti impegnativi per aver più fondi a disposizione da distribuire a pioggia per raccogliere consenso.

Tralascio qui un giudizio sulle modalità del cosiddetto processo partecipativo di cui ho già scritto. Ricordo solo che mentre si tratterebbe di individuare le opere di urbanizzazione relative ad un preciso intervento per renderlo urbanisticamente sostenibile, di questo obiettivo di non c’è traccia nella consultazione. E’ mancata infatti una analisi dell’impatto urbanistico dei nuovi insediamenti, cui poter riferire le proposte: quali conseguenze per la mobilità? quali necessità di servizi aggiuntivi emergeranno dall’arrivo di nuova popolazione? gli standard urbanistici sono rispettati? ecc.

Le proposte dei cittadini

Come ci si poteva aspettare in seguito a questa impostazione ci si trova di fronte ad un insieme di proposte scoordinate ed eterogenee che spaziano da piccoli interventi di ordinaria manutenzione, a significative opere sulla mobilità. Nella completa mancanza di indirizzi che ha caratterizzato la consultazione i cittadini e le cittadine del Municipio hanno approfittato per segnalare i problemi esistenti. Nell’insieme è una sorta di censimento dei bisogni del municipio.

La consultazione ha infatti messo in luce il grave stato di abbandono del VIII Municipio. 150 proposte sono state avanzate in pochi giorni da più di 100 cittadini e cittadine riguardanti tutti i quadranti del territorio e tutti gli ambiti tematici. Nel loro complesso un grido di dolore, una forte denuncia dello stato di abbandono in cui il territorio è stato lasciato per anni.
Dal degrado degli spazi comuni, piazze, strade, parchi, scuole; alla mancanza di servizi: centri culturali, ludoteche,
asili, impianti sportivi; alla morsa del traffico aggravato dalle speculazioni edilizie, emergono dalle richieste dei cittadini i gravissimi danni causati dalle politiche di austerità e dal taglio dei fondi per servizi, manutenzione e investimenti pubblici, che mai sono stati così’ bassi come negli ultimi anni. E danno indicazioni preziose per il futuro.

N. proposte N. like N. like per proposta
Verde e parchi 51 2.644 52
Ciclabilità e pedoni 24 1.549 65
Trasporto pubblico 8 320 40
Sistemazione urbanistica 18 971 54
Servizi 20 757 38
Varie 8 312 39
Viabilità 9 221 25
Rifiuti e decoro 16 625 39

Un terzo delle proposte, con oltre la metà delle preferenze, riguardano il verde pubblico. Praticamente tutte le aree verdi, dai piccoli giardini alla grande tenuta di Tor Marancia, sono state interessate da richieste di sistemazione. E’ un segno evidente del fallimento dell’attuale modello di gestione del verde e della necessità di ripensarlo alla radice.

La mobilità emerge come secondo problema segnalato. Numerose e molto votate, con una media di 65 like per proposta, le richieste di sistemazione/istituzione di piste ciclabili, da cui emerge che è crescente il numero di coloro che vorrebbero utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Nove proposte riguardano la sistemazione della viabilità e otto proposte, poche, ma tutte di grande impatto, riguardano il trasporto pubblico e sottolineano la preoccupazione per l’aumento di carico dovuto ai nuovi insediamenti e la necessità di collegamenti rapidi di trasporto pubblico con il centro e con la rete delle metropolitane. Come detto nessuna delle proposte di rafforzamento del trasporto pubblico però sarà sottoposta al voto popolare.

Per quanto riguarda i servizi viene richiesta tra l’altro la riapertura del nido Filastrocca e della scuola dell’infanzia Odescalchi, la riqualificazione dei mercati Navigatori e Santa Galla, una Casa dello studente, la riqualificazione del polo civico Ballarin e l’istituzione di un centro culturale a Tor Marancia, due ludoteche nei parchi, cinque impianti sportivi, un parcheggio e un poliambulatorio per soggetti fragili.

Infine emerge con forza la necessità di sistemazione urbanistica di ampie aree del Municipio, tra quelle su cui si chiede l’intervento, incentrato soprattutto a definirne un uso pubblico come spazi comuni l’Ex Fiera di Roma e gli Ex Mercati Generali le aree di piazza Navigatori, Vigna Murata/Tintoretto, Montagnola; Riva Ostiense, Largo Da Vinci, Piazza Pecile, Tor Carbone e il recupero a uso pubblico del deposito Atac San Paolo.

Un insieme di proposte tutte, o quasi tutte, importanti e meritevoli di essere realizzate. Una mappa, certo incompleta, ma significativa dei bisogni ed una indicazione di lavoro se l’amministrazione capitolina e municipale vorranno cogliere. Dalla consultazione emerge la necessità/possibilità di costruire un piano strategico partecipato per il Municipio.

Altro che 17 milioni! Secondo la stessa Giunta occorrerebbero almeno 67 milioni solo per realizzare le 80 proposte che verranno messe ai voti. Mancano all’appello almeno 50 milioni di euro!

La prossima fase

Con la votazione online delle 80 proposte superstiti, che si avvierà il 13 settembre, si aprirà la guerra tra poveri. Comitati, associazioni e cittadini attivi saranno messi in contrasto tra di loro per “accaparrarsi” i pochi fondi disponibili per vedere realizzato almeno il progetto che hanno presentato. Divide et impera. Una guerra sulle briciole scatenata dalla Giunta che ha più di ogni altra tagliato i fondi per gli investimenti sull’altare del pareggio di bilancio, che si è rimangiata la promessa fatta in campagna elettorale di ridiscutere il debito capitolino e che paga senza colpo ferire ogni anno oltre 200 milioni di interessi usurai alle banche.

E’ la conseguenza della stessa impostazione della consultazione che non si è voluta riferire, come sarebbe stato corretto, alla sostenibilità urbanistica del nuovo insediamento e che ha voluto sfruttare l’occasione per un po’ di demagogia a buon mercato (“decidano i cittadini”), che toglie le castagne dal fuoco alla Giunta (che non sarà quindi responsabile delle opere non realizzate) in vista di una distribuzione a pioggia di fondi con finalità clientelari di accaparramento del consenso per le opere che verranno fatte.

L’auspicio è che i comitati e i cittadini attivi non si lascino ingabbiare in questo schema e che, al di là di come andrà il voto online colgano l’occasione per unirsi, costruendo insieme, a partire dalle proposte che hanno presentato, una piattaforma di lotta per il diritto alla città nell’VIII Municipio. Una base per rivendicare da Comune e Municipio la realizzazione di tutte le opere necessarie.

Avete voluto consultare i cittadini? I cittadini hanno parlato, ora sta a voi trovare i fondi. Prima le persone, poi le banche.

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